Un
anno fa , quando a fine febbraio ci siamo riuniti in assemblea,
eravamo in attesa di conoscere la sentenza del TAR. sul nostro
ricorso.
L'udienza del TAR si era già svolta il 07 febbraio ma la sentenza fu
pubblicata solo il 9 maggio.
Come
sapete il TAR ha annullato totalmente il Piano Attuativo
accogliendo un punto del nostro ricorso che aveva rilevato un grave
errore procedurale in quanto il Comune non aveva effettuato la
obbligatoria Verifica Ambientale Strategica circa gli impatti
significativi del Piano sull'ambiente e sul patrimonio culturale.
Non
era stato invece accolto il punto in cui contestavamo la non
conformità del P.A. alle norme del PGT allora vigente.
I giudici amministrativi hanno solo superficialmente argomentato su
questo punto del nostro ricorso ritenendo sbrigativamente che
l'illegittimità per l'assenza della VAS riassorbisse anche tutti gli
altri rilievi.
Questo mancato accoglimento delle motivazioni di carattere urbanistico non
ci ha assolutamente convinti, pur nella soddisfazione di aver
comunque ottenuto l'annullamento del piano.
L'annullamento del P.A. ha determinato anche un vuoto normativo nel PGT nel
frattempo approvato , infatti il piano Coccini approvato sulla base
del Vecchio PRG, decaduto il 31.12.13, era stato richiamato e
riportato pari pari nel nuovo PGT.
Con l'annullamento il PGT viene quindi ad avere un ambito privo di norma.
Da parte del Comune e del proprietario dell'immobile dopo la sentenza vi
è stato un lungo periodo di silenzio e nulla è trapelato di
concreto sulle loro intenzioni e di come, in particolare, il Comune
intendesse disciplinare questo ambito che tecnicamente è una “zona
bianca” priva di normativa urbanistica.
In estate nel frattempo, il Comitato, coerentemente con i suoi fini
statutari è intervenuto a tutela di un piccolo ma significativo
elemento storico e architettonico del nostro territorio segnalando
all'amministrazione i gravi danni provocati alla cappellina di San
Bernardo, all'inizio di via Casarico, dai mezzi di lavoro del vicino
cantiere di edilizia convenzionata.
Il Comitato, con l'occasione ha espresso anche riserve sul pesante
impatto ambientale di questo insediamento progettato e in corso di
realizzazione con criteri e scelte totalmente noncuranti dei
caratteri morfologici dei luoghi.
Il Sindaco non ci ha risposto direttamente ma ha colto l'occasione per
far pubblicare su “La Provincia” un
articolo riportante il contenuto di una lettera , sua e della
giunta, nella quale si dà libero sfogo al tradizionale astio
polemico che contraddistingue i rapporti dell'Amministrazione con chi
osa far rilievi sul suo operato.
Nella polemica però l'amministrazione conferma in definitiva l'esattezza
di quanto segnalato dal Comitato.
Dopo una nostra doverosa puntualizzazione, sempre tramite il quotidiano
locale, abbiamo ritenuto di chiudere l'argomento. La cappellina è
tuttora pericolante e sempre più disastrata e non è stata messa in
sicurezza.
Questo rendiconto dovrebbe riferirsi all'anno solare ma è immediatamente
dopo l'inizio del 2014 che veniamo a conoscenza di importanti
sviluppi che la pratica Coccini ha avuto alla fine del 2013.
L' 8 gennaio il nostro avvocato Mauro Guerra comunica a Italia Nostra di
Como e al Comitato che il 20.12.13 il sig. Dal Mas, proprietario
della Villa Coccini, ha presentato ricorso al Consiglio di Stato per
fare annullare la sentenza del TAR, quella che aveva cancellato il
Piano di Recupero del 2011.
Il ricorso in Consiglio di Stato è stato presentato dal solo Dal Mas,
il Sindaco di Moltrasio su richiesta del giornalista della stampa
locale dichiara su “La Provincia” del 1 febbraio 2014 “
l’amministrazione comunale non ha proposto appello avverso la
sentenza del TAR, per cui non ha assunto alcuna posizione al
riguardo”.
Risposta
ambigua e fuorviante, perché a riguardo del P.d.R in questione la
Giunta comunale, il 27 gennaio, cinque giorni prima della
dichiarazione al giornale, con deliberazione n° 9, affissa all'Albo
Pretorio il 10 febbraio, aveva dato avvio formale alla procedura di
variante del PGT, appena approvato, per far posto ad un nuovo Piano
di Recupero presentato dal Dal Mas il 5 novembre 2013.
In realtà l'amministrazione avendo ritenuto ammissibile di istruttoria
tale Piano di recupero, già dal novembre 2013 e avendo avviato le
procedure di variante al PGT, ha assunto una posizione ben precisa.
Il
nuovo Piano di Recupero è sostanzialmente identico a quello
precedente, annullato dal TAR e mantiene la previsione di totale
demolizione della Villa Coccini.
Il sig.Dal Mas e l’Amministrazione Comunale “fanno squadra” come
si usa dire.
Il
Dal Mass infatti:
- ricorre
in Consiglio di Stato per annullare la sentenza del TAR e riportare
in vita il Piano del 2011.
- presenta
il 5 novembre un nuovo Piano di Recupero, in pratica una fotocopia
di quello vecchio, che però necessita per procedere di una variante
al PGT in quanto nel PGT quell’ambito è attualmente una zona
bianca priva di normativa.
Il Comune che fa ?
Naturalmente
si affretta a far posto nel PGT, al nuovo Piano di Recupero, uguale
al vecchio annullato, e con la delibera n° 9 del 27 gennaio 2014 da
l’avvio alle procedure per variare il PGT.
Il ricorso al Consiglio di Stato ha tempi certamente più lunghi della
Variante al PGT ma il suo iter è indipendente ed autonomo rispetto
agli esiti delle prossime elezioni amministrative.
La
variante è una procedura più veloce che però non sembra possibile
possa concludersi nel corso del mandato dell'amministrazione in
carica.
Quindi
se l'attuale amministrazione verrà confermata potrà concludere in
tempi relativamente brevi l'approvazione del nuovo PdR, in caso
contrario una nuova amministrazione potrebbe non voler proseguire
l'iter di approvazione, ma a questo punto gli interessati potranno
fare affidamento su un parere favorevole del Consiglio di Stato che
potrebbe ridare vita al vecchio Piano.
Che il sig. Dal Mas difenda i suoi interessi privati non stupisce. Meraviglia
invece l'ostinazione del Comune che, non ostante le circa 1500
firme raccolte contro la demolizione, di cui circa 450 di cittadini
di Moltrasio , si ostina a portare avanti, in prossimità delle
elezioni amministrative, un piano che non ha nulla di pubblico
interesse.
La sezione di Como di Italia Nostra ha già confermato l'intenzione di
continuare in Consiglio di Stato a sostenere, con la collaborazione
del Comitato, la necessità di conservare la Villa Coccini.
Per quanto riguarda la Variante al PGT il primo atto della procedura sarà
la verifica di assoggettabilità alla VAS, in questa verifica
saranno coinvolti gli enti territorialmente interessati e i soggetti
competenti in materia ambientale e quindi oltre ad esempio la
Soprintendenza e l'Amministrazione Provinciale anche il nostro
Comitato e la sezione di Como di Italia Nostra.
In sede di tale verifica confidiamo di non essere i soli ad esprimere
parere contrario a questo progetto ed a difendere il bene pubblico
rappresentato dai valori ambientali e paesaggistici del nostro
territorio che costituiscono anche una risorsa e una fonte economica
per molte attività produttive.
La demolizione della Villa contrasta con questo obiettivo sacrificando
all'interesse privato un edificio, forse di non eccezionale valore
artistico ma che costituisce una tessera di un insieme di elementi
architettonici stratificati nel tempo e nella memoria e che formano
un panorama edilizio e paesistico di ville, parchi, giardini e spazi
pubblici di grande valore e come tale da tutelare nella sua
globalità.
Il Comitato non persegue affatto la finalità di una conservazione
integrale ed assoluta di ogni edificio o manufatto edilizio esistente
e non vuole impedire al proprietario della Villa una legittima
valorizzazione anche economica del suo bene.
Si ritiene però, in coerenza con corretti criteri di tutela ambientale, che il corpo principale della Villa sia da conservare, come
elemento caratterizzante il paesaggio e la veduta dal lago del fronte
del paese, pur con interventi di ristrutturazione che ne consentano
un uso anche plurifamiliare.
I corpi secondari ed accessori potranno invece essere demoliti
recuperandone il volume per una nuova edificazione ambientalmente
corretta e ben inserita nel contesto.
A giorni dovremo concordare un incontro con l'avv. Guerra per definire
le strategie ed i tempi per difendere la Villa da questo doppio
attacco.
Personalmente
ritengo che sia per il ricorso in Consiglio di Stato che per la
Variante al PGT, ci siano ancora elementi tecnici, quelli giuridici
ce li fornirà l'avvocato, per contrastare l'azione dei
cementificatori.
E' essenziale però che anche l'opinione pubblica si faccia sentire, è
essenziale il vostro ruolo, bisogna che anche chi non viene a queste
riunioni o legge poco i giornali o dà troppo credito alla campagna
di disinformazione in atto, o dà credito ai tentativi sciocchi di
buttare in politica la nostra azione, sia meglio informato.
Questa
capillare opera di informazione è compito di tutti gli aderenti a
questo comitato ed è un atto di responsabilità civile.
Moltrasio
25 febbraio 2014
Il Presidente del Comitato:
arch.
Maurizio Veronelli
COMITATO
SALVIAMO VILLA COCCINI
costituito
il 10 luglio 2012 con atto notaio Emma Riella – Como – Rep
1462/Rac.1068