La
notizia che tutti aspettiamo dal 26 maggio scorso non è arrivata, la
sentenza del Consiglio di Stato, dopo ben 9 mesi, non è ancora
stata pubblicata.
Il
2015 è stato un anno di attesa.
Neppure
l'avv. Mauro Guerra ci ha saputo dare una motivazione per questo
ritardo.
E'
una sentenza importante quella del Cons.d.Stato perché se sarà a
noi favorevole confermerà quanto il T.A.R. aveva già deciso nel
2013, se sarà favorevole al ricorrente sig. Dal Mass tutto tornerà
come all'inizio era stato previsto: demolizione della villa e nuovo e
condominio.
A
volte ci si rende conto conto come, dopo la sentenza del TAR, molti
abbiano la convinzione che la vicenda sia chiusa e la villa sia salva
da pericoli di demolizione. Ma non è assolutamente così.
Neppure
se il Consiglio di Stato fosse a noi favorevole e confermasse la
prima sentenza, il pericolo sarebbe scongiurato perché, fin dalla
fine del 2013, contestualmente al ricorso in Consiglio di Stato, il
Dal Mass aveva presentato al Comune un nuovo piano, identico nella
sostanza al precedente annullato, prevedendo ancora la demolizione
della Villa.
Il
Comune aveva tempestivamente dato avvio nel gennaio 2014
all'istruttoria e aveva indetto per l'aprile di quell'anno la
conferenza per la verifica di assoggettamento alla VAS.
Ricordo
che tutto si fermò, prima di quella verifica, in quanto la Provincia
aveva inviato al Comune una pesante richiesta di verifiche,
chiarimenti e precisazioni che sottintendeva, chiaramente, profonde
riserve sull'ammissibilità dell'intervento e che a questo punto gli
interessati avevano preferito attendere la sentenza del Consiglio di
Stato.
Ma
non è detto che questo secondo piano sia stato definitivamente
abbandonato né risulta che sia stato archiviato, è solo una
procedura sospesa che potrebbe essere riavviata nel caso il Consiglio
di Stato respingesse il ricorso.
In
questa situazione di stallo sul cancello della Villa è comparso un
cartello ”Vendesi” e su un sito internet di una immobiliare di
Como si può leggere l'offerta in vendita, in data 8/6/2015, della
Villa con una richiesta di euro 2.600.000,00.
La
proprietà in vendita è descritta come “...unica... con molto
charme...composta da una villa d'epoca…. e da un corpo sul
retro….il cui volume potrebbe essere redistribuito nella parte
panoramica del giardino...” esattamente
quello che andiamo sostenendo dall'inizio e che prevedeva il PRG
vigente.
Ma
anche questa possibilità o ipotesi di vendita non ci può
tranquillizzare.
Fino a che le norme urbanistiche
saranno scritte o interpretate da questa Amministrazione con lo scopo
di demolire la villa per consentire una evidente pesante operazione
immobiliare a danno del territorio, un passaggio di proprietà non ci
può rassicurare o garantire la sopravvivenza della villa.
Non vi sono quindi motivi validi per
abbassare l'attenzione come mi sembra sia avvenuto e la conservazione
della Villa Coccini si dovrebbero interessare a tutti quei
cittadini che firmarono la prima petizione allìAmministrazione nel
2011 e non solo quei pochi di noi che tengono in piedi il Comitato.
Abbiamo
tutti rilevato un evidente calo di interesse e partecipazione,
favorito anche dall'assenza di fatti nuovi, il Consiglio Direttivo ha
cercato di rinsaldare i legami e la collaborazione con le nuove forze
dell'opposizione, rapporti che con la passata minoranza erano facili
e immediati e che si sono invece rarefatti non ostante la lista
Laboratorio Moltrasio avesse inserito nel suo programma la difesa
della Villa Coccini assieme naturalmente a quella del territorio.
In una piccola comunità come la
nostra dovrebbe essere evidente e spontaneo che le forze e le
aggregazioni associative che hanno una visione del futuro della
comunità e del suo territorio diversa da chi sta al potere
dovrebbero collaborare senza inutili dispersioni di forze.
In quest'ottica, invitati, abbiamo
partecipato volentieri all'incontro del 18 maggio, organizzato dal
Gruppo di minoranza sulla Villa Coccini, sui temi del territorio e
scelte amministrative.
In tale sede, vista la situazione di
blocco della vicenda e l'intenzione dell'Amministrazione, per
uscirne, di predisporre una variante al PGT, avevamo proposto di
destinare il compendio Coccini ad attività turistico ricettive, che
sono la maggior risorsa economica del paese e che faciliterebbero, a
nostro avviso, la migliore valorizzazione edilizia ed urbanistica del
complesso immobiliare con la consevazione dei principali caratteri
paesaggistici.
Non ci sembra che quella sera fossero
emerse altre concrete proposte e non ci risulta, ma saremmo lieti di
essere smentiti, che alcunché di questo dibattito si sia trasformato
in una proposta politico amministrativa di stimolo
all'Amministrazione.
Stiamo ora vedendo come l'Hotel
Imperiale abbia in corso un ennesimo ampliamento proprio in fregio
alla riva del lago e ci si chiede perché invece di portare altro
cemento sulle sponde non si sia pensato, in un quadro di buona e
lungimirante pianificazione del territorio, all'utilizzo del
compendio Coccini per dare adeguato spazio di sviluppo alle esigenze
funzionali dell'albergo, conservando con la villa quegli aspetti
caratteristici del paesaggio che sono quelli, in definitiva, per
vedere i quali i turisti vengono sul nostro lago non certo attratti
dai condomini in c.a., legno e cristallo.
E' una domanda che ci poniamo come
Comitato per tutte le destinazioni d'uso degli edifici specialistici
a lago per i quali dovrebbero essere privilegiate funzioni pubbliche
o turistico ricettive e non quelle residenziali ( vedi darsena alla
Riva Granda), a volte anche palesemente improbabili come per la
villa Passalacqua, di fatto, come tutti sanno, un polo terziario di
lusso, da cui il comune di Moltrasio non ricava alcun beneficio.
Nell'attesa degli sviluppi della
pratica Coccini ci siamo attivati in questi mesi anche per attivare
l'attenzione su alcuni episodi “minori” che ci sembrava fossero
testimonianza di una superficiale attenzione ai temi della tutela del
territorio.
Oltre al citato ampliamento
dell'Imperialino, abbiamo ripreso la segnalazione fattaci da
Vittorio Bernasconi sul taglio di alcuni cipressi tra la regina e via
Bellini in un'area di pertinenza della ex villa Belgioioso in
restauro.
Una operazione insensata, fatta
probabilmente per agevolare le operazioni di cantiere e un domani
forse per realizzare box e posti auto.
Non sappiamo con certezza i motivi per
cui sono stati tagliati alberi secolari esprimiamo solo delle ipotesi
perché l'accesso agli atti del comune di Moltrasio, come è noto, è
procedura difficile umiliante, durante la quale il cittadino viene
trattato come uno scocciatore e alla quale non intendiamo più
sottostare.
Abbiamo pensato che forse i
rappresentanti della minoranza in quanto consiglieri comunali
potessero essere di aiuto ma non è stato così.
Per i cipressi fatti a pezzi ci è
stato riferito che tutto è regolare perché dichiarati ammalati e
pericolanti!!
Ma quando mai !! andate a vedere le
sezioni dei tronchi tagliati a filo d'erba e vedrete che tranne forse
uno erano sanissimi. Quella delle perizie che attestano la malattia
delle piante per poterle abbattere è un trucco vecchio e conosciuto.
Abbiamo quindi segnalato la
cancellazione di questo nucleo di verde che faceva da quinta tra la
cortina edilizia della Regina e quella delle ville sulla via Bellini,
non abbiamo ricevuto nessun commento da alcun cittadino.
Abbiamo infine ripreso il tema
dell'edicola di San Bernardo a Tosnacco di cui avevamo denunciato
tempo fa il grave dissesto provocato dal passaggio dei mezzi
dell'adiacente cantiere.
Se vi ricordate eravamo stati
duramente attaccati dal Sindaco che ci aveva accusati di
sciacallaggio negando qualsiasi pericolo di crollo.
Infatti poi l'edicola era stata
puntellata e contraffortata.
Nei
mesi di novembre e dicembre l'edicola è stata oggetto di un
sconcertante intervento di restauro, se così si può dire,
integralista in base ad assurde direttive della Soprintendenza che ha
consentito solo la stuccatura/ sigillatura delle lesioni, lasciandole
comunque ben evidenti ed imposto che i pezzi di intonaco, di cornici
ed elementi decorativi mancanti e caduti non fossero reintegrati o
ripristinati e che il manufatto fosse lasciato e consolidato nello
stato di dissesto in cui si trova.
Stessa sorte e stessi criteri per le
decorazioni a pittura in particolare per l'affresco centrale ormai
illeggibile che risulta essere una macchia rossastra in cui si
riconosce, con un po' di buona volontà, solo l'ombra di una gamba e
di un piede.
Una
operazione incomprensibile che ha mummificato quella che era una
spontanea testimonianza di fede ed arte popolare condannandola allo
stato di rudere privo di qualsiasi significato e valore.
Nella nostra segnalazione avevamo
lanciato qualche proposta, magari criticabile, per ridare un senso
alla presenza dell'edicola, pensavamo di dare uno spunto ad un
dibattito.
Anche in questo caso, come per
l'Imperialino ampliato, per i cipressi abbattuti, non è successo
nulla, tranne un unico commento.
Questa situazione mi ha amareggiato e
mi ha fatto riflettere anche sul mio personale impegno nel Comitato e
sulla mia capacità di coinvolgere almeno una parte dei cittadini.
Tempo fa , forse nell'ultima assemblea
qualcuno ci accusò come Comitato di occuparci solo della Villa
Coccini, quest'anno ci siamo guardati attorno con più attenzione ma
la risposta non c'è stata.
Ci resta il rammarico di non essere
intervenuti per tempo sulla sistemazione della via Bianchi e di non
aver capito che quello che era stato fatto passare per esigenze di
viabilità di emergenza e di servizio pubblico si è trasformato
principalmente in una pesante sistemazione viabilistica utile a
creare autorimesse, posti macchina e piazzole a servizio delle case
dei residenti che hanno così notevolmente incrementato la loro
appetibilità commerciale ed il loro valore.
In un Consiglio Direttivo aperto,
svoltosi il 10 marzo abbiamo discusso varie iniziative possibili per
attivare l'interesse della cittadinanza e raccogliere i fondi
necessari alla sopravvivenza del Comitato.
Lotteria e cena per l'estrazione dei
premi erano stati ancora una volta, il risultato più concreto
scaturito , si era anche ipotizzato un concorso fotografico, avente
come tema le trasformazione del nostro territorio, ma la proposta non
si è ancora concretizzata per mancanza di sponsors.
Questa è la situazione e per come la
vedo io ho la sensazione che oltre alla Villa Coccini si debba
salvare anche il Comitato, io per la mia parte sono pronto a lasciare
la mia poltrona a chi con più capacità e intraprendenza voglia
sostituirmi.
Grazie per l'attenzione.
Il Presidente Maurizio Veronelli
Allegato e parte integrante del presente atto è il rendiconto economico.
Moltrasio 24 febbraio 2015
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