giovedì 25 febbraio 2016

RENDICONTO DI GESTIONE PER L’ANNO 2015

La notizia che tutti aspettiamo dal 26 maggio scorso non è arrivata, la sentenza del Consiglio di Stato, dopo ben 9 mesi, non è ancora stata pubblicata.
Il 2015 è stato un anno di attesa.
Neppure l'avv. Mauro Guerra ci ha saputo dare una motivazione per questo ritardo.
E' una sentenza importante quella del Cons.d.Stato perché se sarà a noi favorevole confermerà quanto il T.A.R. aveva già deciso nel 2013, se sarà favorevole al ricorrente sig. Dal Mass tutto tornerà come all'inizio era stato previsto: demolizione della villa e nuovo e condominio.
A volte ci si rende conto conto come, dopo la sentenza del TAR, molti abbiano la convinzione che la vicenda sia chiusa e la villa sia salva da pericoli di demolizione. Ma non è assolutamente così.
Neppure se il Consiglio di Stato fosse a noi favorevole e confermasse la prima sentenza, il pericolo sarebbe scongiurato perché, fin dalla fine del 2013, contestualmente al ricorso in Consiglio di Stato, il Dal Mass aveva presentato al Comune un nuovo piano, identico nella sostanza al precedente annullato, prevedendo ancora la demolizione della Villa.
Il Comune aveva tempestivamente dato avvio nel gennaio 2014 all'istruttoria e aveva indetto per l'aprile di quell'anno la conferenza per la verifica di assoggettamento alla VAS.
Ricordo che tutto si fermò, prima di quella verifica, in quanto la Provincia aveva inviato al Comune una pesante richiesta di verifiche, chiarimenti e precisazioni che sottintendeva, chiaramente, profonde riserve sull'ammissibilità dell'intervento e che a questo punto gli interessati avevano preferito attendere la sentenza del Consiglio di Stato.
Ma non è detto che questo secondo piano sia stato definitivamente abbandonato né risulta che sia stato archiviato, è solo una procedura sospesa che potrebbe essere riavviata nel caso il Consiglio di Stato respingesse il ricorso.
In questa situazione di stallo sul cancello della Villa è comparso un cartello ”Vendesi” e su un sito internet di una immobiliare di Como si può leggere l'offerta in vendita, in data 8/6/2015, della Villa con una richiesta di euro 2.600.000,00.
La proprietà in vendita è descritta come “...unica... con molto charme...composta da una villa d'epoca…. e da un corpo sul retro….il cui volume potrebbe essere redistribuito nella parte panoramica del giardino...esattamente quello che andiamo sostenendo dall'inizio e che prevedeva il PRG vigente.
Ma anche questa possibilità o ipotesi di vendita non ci può tranquillizzare.
Fino a che le norme urbanistiche saranno scritte o interpretate da questa Amministrazione con lo scopo di demolire la villa per consentire una evidente pesante operazione immobiliare a danno del territorio, un passaggio di proprietà non ci può rassicurare o garantire la sopravvivenza della villa.
Non vi sono quindi motivi validi per abbassare l'attenzione come mi sembra sia avvenuto e la conservazione della Villa Coccini si dovrebbero interessare a tutti quei cittadini che firmarono la prima petizione allìAmministrazione nel 2011 e non solo quei pochi di noi che tengono in piedi il Comitato.
Abbiamo tutti rilevato un evidente calo di interesse e partecipazione, favorito anche dall'assenza di fatti nuovi, il Consiglio Direttivo ha cercato di rinsaldare i legami e la collaborazione con le nuove forze dell'opposizione, rapporti che con la passata minoranza erano facili e immediati e che si sono invece rarefatti non ostante la lista Laboratorio Moltrasio avesse inserito nel suo programma la difesa della Villa Coccini assieme naturalmente a quella del territorio.
In una piccola comunità come la nostra dovrebbe essere evidente e spontaneo che le forze e le aggregazioni associative che hanno una visione del futuro della comunità e del suo territorio diversa da chi sta al potere dovrebbero collaborare senza inutili dispersioni di forze.
In quest'ottica, invitati, abbiamo partecipato volentieri all'incontro del 18 maggio, organizzato dal Gruppo di minoranza sulla Villa Coccini, sui temi del territorio e scelte amministrative.
In tale sede, vista la situazione di blocco della vicenda e l'intenzione dell'Amministrazione, per uscirne, di predisporre una variante al PGT, avevamo proposto di destinare il compendio Coccini ad attività turistico ricettive, che sono la maggior risorsa economica del paese e che faciliterebbero, a nostro avviso, la migliore valorizzazione edilizia ed urbanistica del complesso immobiliare con la consevazione dei principali caratteri paesaggistici.
Non ci sembra che quella sera fossero emerse altre concrete proposte e non ci risulta, ma saremmo lieti di essere smentiti, che alcunché di questo dibattito si sia trasformato in una proposta politico amministrativa di stimolo all'Amministrazione.
Stiamo ora vedendo come l'Hotel Imperiale abbia in corso un ennesimo ampliamento proprio in fregio alla riva del lago e ci si chiede perché invece di portare altro cemento sulle sponde non si sia pensato, in un quadro di buona e lungimirante pianificazione del territorio, all'utilizzo del compendio Coccini per dare adeguato spazio di sviluppo alle esigenze funzionali dell'albergo, conservando con la villa quegli aspetti caratteristici del paesaggio che sono quelli, in definitiva, per vedere i quali i turisti vengono sul nostro lago non certo attratti dai condomini in c.a., legno e cristallo.
E' una domanda che ci poniamo come Comitato per tutte le destinazioni d'uso degli edifici specialistici a lago per i quali dovrebbero essere privilegiate funzioni pubbliche o turistico ricettive e non quelle residenziali ( vedi darsena alla Riva Granda), a volte anche palesemente improbabili come per la villa Passalacqua, di fatto, come tutti sanno, un polo terziario di lusso, da cui il comune di Moltrasio non ricava alcun beneficio.
Nell'attesa degli sviluppi della pratica Coccini ci siamo attivati in questi mesi anche per attivare l'attenzione su alcuni episodi “minori” che ci sembrava fossero testimonianza di una superficiale attenzione ai temi della tutela del territorio.
Oltre al citato ampliamento dell'Imperialino, abbiamo ripreso la segnalazione fattaci da Vittorio Bernasconi sul taglio di alcuni cipressi tra la regina e via Bellini in un'area di pertinenza della ex villa Belgioioso in restauro.
Una operazione insensata, fatta probabilmente per agevolare le operazioni di cantiere e un domani forse per realizzare box e posti auto.
Non sappiamo con certezza i motivi per cui sono stati tagliati alberi secolari esprimiamo solo delle ipotesi perché l'accesso agli atti del comune di Moltrasio, come è noto, è procedura difficile umiliante, durante la quale il cittadino viene trattato come uno scocciatore e alla quale non intendiamo più sottostare.
Abbiamo pensato che forse i rappresentanti della minoranza in quanto consiglieri comunali potessero essere di aiuto ma non è stato così.
Per i cipressi fatti a pezzi ci è stato riferito che tutto è regolare perché dichiarati ammalati e pericolanti!!
Ma quando mai !! andate a vedere le sezioni dei tronchi tagliati a filo d'erba e vedrete che tranne forse uno erano sanissimi. Quella delle perizie che attestano la malattia delle piante per poterle abbattere è un trucco vecchio e conosciuto.
Abbiamo quindi segnalato la cancellazione di questo nucleo di verde che faceva da quinta tra la cortina edilizia della Regina e quella delle ville sulla via Bellini, non abbiamo ricevuto nessun commento da alcun cittadino.
Abbiamo infine ripreso il tema dell'edicola di San Bernardo a Tosnacco di cui avevamo denunciato tempo fa il grave dissesto provocato dal passaggio dei mezzi dell'adiacente cantiere.
Se vi ricordate eravamo stati duramente attaccati dal Sindaco che ci aveva accusati di sciacallaggio negando qualsiasi pericolo di crollo.
Infatti poi l'edicola era stata puntellata e contraffortata.
Nei mesi di novembre e dicembre l'edicola è stata oggetto di un sconcertante intervento di restauro, se così si può dire, integralista in base ad assurde direttive della Soprintendenza che ha consentito solo la stuccatura/ sigillatura delle lesioni, lasciandole comunque ben evidenti ed imposto che i pezzi di intonaco, di cornici ed elementi decorativi mancanti e caduti non fossero reintegrati o ripristinati e che il manufatto fosse lasciato e consolidato nello stato di dissesto in cui si trova.
Stessa sorte e stessi criteri per le decorazioni a pittura in particolare per l'affresco centrale ormai illeggibile che risulta essere una macchia rossastra in cui si riconosce, con un po' di buona volontà, solo l'ombra di una gamba e di un piede.
Una operazione incomprensibile che ha mummificato quella che era una spontanea testimonianza di fede ed arte popolare condannandola allo stato di rudere privo di qualsiasi significato e valore.
Nella nostra segnalazione avevamo lanciato qualche proposta, magari criticabile, per ridare un senso alla presenza dell'edicola, pensavamo di dare uno spunto ad un dibattito.
Anche in questo caso, come per l'Imperialino ampliato, per i cipressi abbattuti, non è successo nulla, tranne un unico commento.
Questa situazione mi ha amareggiato e mi ha fatto riflettere anche sul mio personale impegno nel Comitato e sulla mia capacità di coinvolgere almeno una parte dei cittadini.
Tempo fa , forse nell'ultima assemblea qualcuno ci accusò come Comitato di occuparci solo della Villa Coccini, quest'anno ci siamo guardati attorno con più attenzione ma la risposta non c'è stata.
Ci resta il rammarico di non essere intervenuti per tempo sulla sistemazione della via Bianchi e di non aver capito che quello che era stato fatto passare per esigenze di viabilità di emergenza e di servizio pubblico si è trasformato principalmente in una pesante sistemazione viabilistica utile a creare autorimesse, posti macchina e piazzole a servizio delle case dei residenti che hanno così notevolmente incrementato la loro appetibilità commerciale ed il loro valore.
In un Consiglio Direttivo aperto, svoltosi il 10 marzo abbiamo discusso varie iniziative possibili per attivare l'interesse della cittadinanza e raccogliere i fondi necessari alla sopravvivenza del Comitato.
Lotteria e cena per l'estrazione dei premi erano stati ancora una volta, il risultato più concreto scaturito , si era anche ipotizzato un concorso fotografico, avente come tema le trasformazione del nostro territorio, ma la proposta non si è ancora concretizzata per mancanza di sponsors.
Questa è la situazione e per come la vedo io ho la sensazione che oltre alla Villa Coccini si debba salvare anche il Comitato, io per la mia parte sono pronto a lasciare la mia poltrona a chi con più capacità e intraprendenza voglia sostituirmi.
Grazie per l'attenzione.

Il Presidente  Maurizio Veronelli

Allegato e parte integrante del presente atto è il rendiconto economico.
Moltrasio 24 febbraio 2015
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